Un mese di Servizio Civile

Tra crescita, sfide e sorrisi

Gianmarco, ad un mese dall'avvio, ci racconta la sua esperienza di operatore volontario in questa rubrica dedicata interamente al Servizio Civile Universale.

È già passato più di un mese dall’inizio della nostra esperienza come operatori del Servizio Civile, e sembra incredibile quante cose siano cambiate in così poco tempo. Ognuno di noi è ormai entrato nel vivo delle attività del proprio oratorio: chi tra giochi e attività di base, chi tra compiti e doposcuola, in mezzo a quaderni, sorrisi e chiacchiere con i ragazzi.

Ogni giorno impariamo qualcosa di nuovo — su di loro, ma anche su noi stessi. Scopriamo storie, sogni, difficoltà. Capita di dover trovare nuovi modi per spiegare, ascoltare, aiutare. Perché ogni ragazzo è diverso: non solo per età, ma per carattere, storia, sensibilità. È qui che la formazione salesiana e i consigli dell’OLP diventano strumenti preziosi: ci insegnano a guardare ogni giovane con occhi nuovi, a essere presenza e non solo aiuto.

Gli incontri di formazione generale sono poi un piccolo laboratorio di umanità. Incontriamo altri SCU, condividiamo motivazioni, esperienze, fatiche e sogni. Dopo i primi momenti di timidezza, si ride, si riflette, ci si confronta. Ogni battuta e ogni momento serio ci fanno crescere, ci aiutano a conoscerci meglio e a scoprire parti di noi che non avevamo mai notato.

Giorno dopo giorno capiamo che essere educatori o animatori non è solo “fare cose”, ma essere qualcuno per gli altri: un amico, un punto di riferimento, una presenza che ascolta. E mentre accompagniamo i ragazzi, diventiamo anche cittadini più consapevoli — impariamo diritti, doveri e la bellezza del contribuire, nel nostro piccolo, a una società più giusta.

Questo primo mese è stato intenso: tra studio, lavoro e servizio, conciliare tutto non è sempre facile. Ma dietro ogni fatica c’è una ricchezza che non si misura in ore, bensì in crescita personale. Sappiamo già che questo anno ci lascerà un bagaglio pieno di esperienze, volti e responsabilità che ci renderanno più pronti ad affrontare il futuro.

E voglio chiudere con le parole che mi hanno accolto all’inizio, dette da un ex volontario SCU e che oggi sento profondamente vere:
“Ti auguro di lasciarti amare dalle persone che incontrerai in quest’esperienza, affinché tu possa scoprire lati di te che non pensavi di avere.”

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