La Dottrina Sociale della Chiesa offre ai giovani una bussola per vivere con giustizia, libertà e responsabilità nel mondo di oggi. Oggi parliamo del perché la Dottrina Sociale
Joshua Bos
«Non basta guardare, bisogna agire. Non basta indignarsi, bisogna costruire. Non basta dire “io valgo”, bisogna diventare dono per qualcuno».
(Papa Francesco, Christus vivit)
Viviamo un tempo affascinante e fragile. Un tempo in cui tutto sembra possibile, ma niente è sicuro. I giovani, oggi, si muovono dentro contraddizioni profonde: iperconnessione e solitudine, sogni grandi e possibilità bloccate, desiderio di giustizia e senso di impotenza. Come educatori salesiani, come Chiesa, come comunità giovanile, non possiamo ignorare queste tensioni.
È proprio qui che la Dottrina Sociale della Chiesa (DSC) si rivela un tesoro nascosto, una bussola, una profezia. Non è un “manuale di regole”, ma un modo di leggere il mondo con lo sguardo di Cristo. Un modo per costruire il Regno di Dio nella storia, attraverso scelte concrete, relazioni giuste, impegno responsabile. Un modo per educare i giovani a diventare “onesti cittadini e buoni cristiani”, secondo il sogno di Don Bosco.
La DSC nasce dall’incontro tra Vangelo e vita quotidiana. È l’annuncio che l’amore di Dio ha conseguenze sociali. Non è un discorso per pochi intellettuali, ma un invito rivolto a tutti, soprattutto ai giovani: guardare il mondo, discernere i segni dei tempi, scegliere da che parte stare.
Nel Compendio della DSC leggiamo che “la carità nella verità è il principio propulsore autentico dello sviluppo di ogni persona e di tutta l’umanità” (CDSC 6). In altre parole: senza amore e senza verità, non c’è futuro giusto. Ecco perché la Dottrina Sociale è decisiva per i giovani che vogliono fare la differenza.
Molti giovani oggi si sentono spettatori del mondo. Soffrono un senso di impotenza, come se le grandi decisioni fossero sempre “di altri”. Ma la DSC ci ricorda che ogni persona ha una responsabilità storica. Non siamo “a margine della storia”: siamo chiamati a scrivere pagine nuove.
Papa Francesco, nella Fratelli tutti, lancia una provocazione: “la grandezza politica si manifesta quando, in momenti difficili, si opera per i grandi principi e pensando al bene comune e non all'interesse personale” (FT 178). Vale anche per i giovani: non è mai troppo presto per iniziare a pensare in grande, con generosità e concretezza.
Don Bosco non ha mai separato educazione e impegno sociale. Quando ha aperto gli oratori, ha dato una casa, una scuola, una chiesa e un cortile. Ma anche un’officina, un contratto di lavoro, un futuro. Non si è accontentato di “tenere buoni i ragazzi”: ha voluto che diventassero protagonisti della loro vita e costruttori di società.
La sua attenzione alla giustizia, al lavoro, alla famiglia, alla pace, era già una forma viva di Dottrina Sociale. E il suo metodo educativo – il sistema preventivo – è una vera scuola di cittadinanza, di libertà, di partecipazione attiva.
Il cuore di tutto è la dignità della persona umana. La DSC afferma che ogni persona, in ogni fase della vita, in ogni condizione, è immagine di Dio e soggetto di diritti e doveri. Questo non è uno slogan. È una rivoluzione.
In un’epoca in cui tutto sembra misurarsi in base all’utile o al successo, la Chiesa annuncia che nessuno è scarto, che nessuno vale meno. Ogni giovane ha qualcosa da dire, da costruire, da offrire.
Perché i giovani non sono solo il futuro: sono il presente della storia di Dio nel mondo. La Dottrina Sociale della Chiesa è uno strumento per educare lo sguardo, orientare il cuore e allenare le mani all’impegno concreto. Serve per leggere meglio la realtà e viverla da cristiani responsabili, dentro la scuola, il lavoro, la politica, i social, i consumi, i sogni.
La DSC è anche un invito all’unità tra fede e vita. Perché non basta andare a Messa la domenica se poi il lunedì chiudo gli occhi di fronte all’ingiustizia. Don Bosco direbbe: “Non basta amare i giovani. Bisogna che loro si accorgano di essere amati”. E oggi potremmo aggiungere: “Non basta indignarsi. Bisogna mettersi in cammino per cambiare le cose.”
Iniziamo un viaggio. Nei prossimi articoli esploreremo insieme i principi della Dottrina Sociale della Chiesa, li metteremo a confronto con le sfide di oggi, e proveremo a riscoprire, in chiave salesiana, che cosa significa essere giovani costruttori di futuro.
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