Non potete servire Dio e la ricchezza

Il Vangelo commentato dai giovani e dai salesiani. Prenditi un tempo di meditazione sulla Parola di Dio.

Vladislav Babienko Vladislav Babienko

XXV Domenica del Tempo Ordinario

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 16, 1-13

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
"Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: "Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare".
L'amministratore disse tra sé: "Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua".
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: "Tu quanto devi al mio padrone?". Quello rispose: "Cento barili d'olio". Gli disse: "Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta". Poi disse a un altro: "Tu quanto devi?". Rispose: "Cento misure di grano". Gli disse: "Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta".
Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza".

Commento

Questo Vangelo ci spiazza. Gesù sembra fare l’elogio di un amministratore disonesto. Ma com’è possibile? In realtà, non è la disonestà ad essere lodata, ma la prontezza con cui quest’uomo reagisce a una crisi imminente. È scaltro, furbo, veloce nel capire che la sua situazione sta per cambiare e si muove per garantirsi un futuro. Gesù dice: “I figli di questo mondo sono più scaltri dei figli della luce”. In altre parole: i cristiani spesso sono un po’ lenti, un po’ pigri, un po’ tiepidi nel vivere la loro fede, mentre chi rincorre il potere, il denaro, l’apparenza... ci mette tutto se stesso, con energia e strategia.

E allora: quanto siamo determinati nel vivere il Vangelo? Quanto siamo “scaltri” nel costruire relazioni vere, nel seminare amore e giustizia, nel prenderci cura del nostro cuore e di chi ci sta attorno? Se fossimo appassionati per il Regno di Dio come tanti lo sono per il successo o per accumulare follower, la nostra vita sarebbe piena di frutti buoni.

C’è poi un passaggio fortissimo: “Non potete servire Dio e la ricchezza”. Gesù è netto: non è questione di equilibrio, di trovare una via di mezzo. O scegli Dio, o scegli il denaro come tuo padrone. Uno solo può guidarti davvero. E qui la vera provocazione: chi sta guidando la tua vita? Chi decide le tue priorità, i tuoi sogni, il tuo modo di amare?

Gesù ci invita a essere fedeli anche nelle piccole cose. Perché è lì, nei dettagli, nei gesti nascosti, nella coerenza quotidiana, che si gioca la verità del nostro amore per Lui.

Allora oggi possiamo chiederci: sto vivendo con intelligenza spirituale? So reagire con decisione davanti alle sfide della mia fede? E soprattutto: chi sto servendo davvero con la mia vita?

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