Meeting MGS Giovani del Triveneto a Padova

Un weekend che ci ha riempito di pace e speranza

Non so bene come raccontare quello che abbiamo vissuto questo weekend a Padova, perché è stata davvero un’esperienza forte e piena di emozioni.

Già sabato pomeriggio siamo arrivati in tanti per dare una mano a preparare il Meeting MGS Giovani del Triveneto: eravamo un centinaio e ognuno si è messo in gioco come poteva, chi montando le sedie, chi sistemando gli spazi, chi preparando l’animazione. Non era solo lavoro, ma il gusto di fare qualcosa insieme. Alla sera poi ci siamo fermati per una veglia di preghiera: un momento semplice, ma profondo, che mi ha fatto sentire parte di una grande famiglia.

La domenica è iniziata con un’accoglienza festosa: giochi, danze, sorrisi, musica… eravamo tantissimi, circa 700, provenienti da 31 realtà diverse tra oratori, scuole e parrocchie. È stato bello vedere quanta vita c’è nel nostro Movimento e come, nonostante le distanze, ci si senta subito uniti.

Uno dei momenti che mi ha colpito di più è stata la testimonianza di due giovani di “Giovani per la Pace” della Comunità di Sant’Egidio. Ci hanno raccontato la loro esperienza nei campi di accoglienza a Cipro e quello che fanno in Italia con i più poveri. Sentirli parlare mi ha fatto pensare che costruire la pace non è un’idea astratta, ma passa per gesti molto concreti, che anche io potrei fare nella mia quotidianità.

Poi abbiamo celebrato l’Eucaristia con don Silvio Zanchetta, il nostro Ispettore. Nella sua omelia ci ha invitato a pregare per la pace nel mondo. In quel momento mi sono accorto che non stavamo chiedendo qualcosa di lontano, ma di molto vicino, che parte proprio da noi.

Il pomeriggio lo abbiamo passato con i giochi a squadre, ridendo, correndo e facendo amicizia. Alla fine ci sono state lanciate le proposte dei cammini MGS per questo nuovo anno, che sarà dedicato alla fede. Per me è stato emozionante concludere lo scambio dei palloncini con dentro messaggi di pace: un segno semplice, ma potente, perché ognuno ha ricevuto e donato un piccolo pensiero che porterà con sé.

Sono tornato a casa con una certezza: non eravamo solo 700 giovani a Padova, ma un popolo che vuole camminare insieme e costruire qualcosa di bello. E soprattutto con la convinzione che la pace non è solo un desiderio, ma una responsabilità che parte da me.

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