Quaresima di Speranza 2025. Camminiamo insieme verso la Pasqua.
Thomas Kinto
Hai mai vissuto un momento in cui tutto sembrava andare storto? Quei giorni in cui ti senti abbattuto, tradito, sconfitto? È facile pensare che la sofferenza sia solo qualcosa da evitare. Ma Gesù, sulla croce, ci insegna qualcosa di diverso: che il dolore può essere attraversato e trasformato in speranza.
Guardando la croce, cosa vedi? Un uomo sconfitto, abbandonato, umiliato? Oppure vedi un amore senza limiti?
Per chi non crede, la croce è un fallimento. Per chi crede, è il momento in cui tutto cambia. Gesù non ha evitato la croce, non è scappato dal dolore. L’ha accolto, trasformandolo in dono. Ha preso su di sé il male del mondo per dire a ciascuno di noi: Tu vali. Io do la vita per te.
E noi? Come affrontiamo le nostre croci? Le viviamo solo come pesi, o possiamo vederle come occasioni per crescere e amare?
Ci sono sofferenze che non possiamo spiegare. Perché il male? Perché la malattia? Perché il fallimento? Gesù non ci ha dato risposte facili, ma ci ha mostrato una strada: non sei solo nel tuo dolore. Dio è con te, dentro la tua sofferenza. E proprio lì può nascere la speranza.
Forse hai vissuto un momento difficile: una perdita, una delusione, una ferita profonda. Puoi restare bloccato nella rabbia, oppure puoi trasformare quel dolore in amore. La croce non è la fine: è l’inizio di qualcosa di nuovo.
Gesù non è rimasto sulla croce. Dopo la croce, c’è la risurrezione. Hai il coraggio di vedere oltre il dolore e credere che Dio sta già preparando per te qualcosa di nuovo?
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