XXIV Domenica del Tempo Ordinario

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 3, 13-17

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

Commento

Queste parole di Gesù a Nicodemo sono tra le più famose del Vangelo, ma anche tra le più profonde. Non stiamo parlando di un amore qualunque, ma di un amore che si spinge fino al dono totale: Dio ha dato suo Figlio. Non per punire, non per giudicare, non per fare i conti con le nostre fragilità, ma per salvarci. Perché noi non andassimo perduti. Perché potessimo vivere. E vivere davvero, per sempre.

Il paragone con Mosè e il serpente innalzato nel deserto (vedi Numeri 21) ci può sembrare strano, ma ha un senso fortissimo: nel deserto, guardare quel serpente salvava dalla morte chi era stato morso. Allo stesso modo, fissare lo sguardo su Gesù innalzato sulla croce è ciò che ci salva dal veleno del peccato, dalla paura, dal senso di vuoto. Ma non basta “vedere”, bisogna “credere”. Fidarsi. Mettere la propria vita nelle sue mani.

E qui sta la sfida: credere che Dio non è contro di te, ma per te. Che non è uno che aspetta al varco per farti sentire in colpa, ma uno che si è lasciato inchiodare a una croce pur di non perderti. In un mondo in cui spesso si ama “a tempo determinato”, o solo se ci fa comodo, questo amore è rivoluzionario.

E allora, oggi, chiediamoci: io ci credo davvero che Dio mi ama così tanto? Che ha dato tutto per me? E se sì… sto vivendo come uno che si sente salvato? O continuo a cercare conferme altrove? Guardare a Gesù, ogni giorno, è come alzare lo sguardo nel deserto: cambia tutto. Ti ridà la vita.