Ascolto

Scopriamo una delle 8 parole per dire missione: Ascolto

Rishu Bhosale Rishu Bhosale

Anche tu fa’ lo stesso

Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». (Luca 10,30-37)

Don Attilio Stra missionario salesiano piemontese ad Haiti

Don Attilio Stra, missionario salesiano piemontese nell'isola di Hispaniola, nella metà colonizzata dai francesi, cioè Haiti - l'altra metà, dagli spagnoli, è la Repubblica Dominicana - è tra coloro che da oltre quattro decenni resistono a ogni deterioramento del Paese. Terremoti e tifoni sono stati devastanti; le conseguenti crisi sanitarie hanno trovato risposte costantemente inadeguate per la popolazione colpita.
Causa ed effetto di ciascuno di questi momenti estremi risiedono nell'assenza di un'autorità governativa in grado di organizzare i soccorsi e di garantire la normale amministrazione. Quando i vecchi invasori furono sostituiti dai governi statunitensi, la dipendenza da poteri lontani e da popolazioni locali corrotte raggiunse livelli mai visti prima, da cui non sembra possibile un'ulteriore discesa.

"Ci vorrebbe un miracolo per uscire da questa rete di povertà, violenza, criminalità e condizionamenti esterni", confida padre Stra. E dire che di miracoli se ne intende: durante il terremoto di magnitudo 7 del 12 gennaio 2010 – che colpì gravemente anche le strutture salesiane, causando oltre 300 vittime tra bambini, giovani e educatori – sopravvisse al crollo della Scuola Nazionale di Arti e Mestieri.
Nonostante tutte le difficoltà che ancora oggi affliggono il Paese, don Stra non ha mai pensato di lasciare quella che è diventata la sua seconda patria. Anzi, insieme ai suoi confratelli e ai loro collaboratori, si impegna a replicare nelle 13 opere salesiane di Haiti piccoli "miracoli" quotidiani.

Gli sforzi compiuti dai religiosi durante l'emergenza del 2010 sono stati rinnovati due anni fa, in seguito a un nuovo disastro sismico; in mezzo a tutto questo c'è stato l'uragano Mathew nel 2016, che ha portato ulteriore morte e distruzione.
E un vero miracolo è che 70 salesiani siano ancora presenti ad Haiti. Le case con le insegne di Don Bosco sono rifugio per migliaia di adolescenti che, per strada o nei bar, entrano in contatto con reclutatori di droga ed estorsori. Nonostante questo, o forse proprio per questo, gli stessi salesiani non sono immuni dalle attenzioni dei delinquenti: le bande criminali infestano le strade, nessun governo è in grado di contrastarle e il potere politico, sotto la costante minaccia dei boss della malavita, non riesce a evolversi in senso positivo e a garantire ordine, sicurezza o pacifica convivenza.
Tutte le analisi portano a concludere che non ci sia via d'uscita se non attraverso un "miracolo", appunto. Eppure, tra i piccoli "miracoli" quotidiani, la resilienza di Padre Stra e degli altri missionari è l'unico dato certo.

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