Ritiro sabato santo 2025

Fare Pasqua

Oltre 120 giovani del MGS Triveneto al ritiro del Sabato Santo

Oggi, sabato 19 aprile, Sabato Santo, ho vissuto una delle esperienze più intense e vere del mio cammino di fede. Insieme a più di 120 ragazzi e ragazze del MGS, ci siamo ritrovati a Venezia per un ritiro che ci ha aiutati a prepararci sul serio alla Veglia Pasquale. Non era un semplice incontro, ma un’occasione per fermarsi, ascoltare, lasciarsi toccare.

Ci siamo trovati alle 9 alla stazione dei treni di Venezia e da lì abbiamo iniziato il nostro cammino a piedi. Attraversare la città in silenzio, fermarci davanti alla Basilica di San Marco, guardarci attorno consapevoli di essere lì per qualcosa di più profondo, è stato il primo passo per entrare nel clima giusto. Poi siamo arrivati al patronato salesiano di Venezia Castello, dove ci hanno accolto con un sorriso e una merenda preparata con cura dai salesiani e dai cooperatori. Quel piccolo gesto ha fatto sentire tutti a casa.

Ma il momento centrale è stato quello vissuto nella Chiesa di San Pietro, dove don Piero Pietrobelli ci ha guidati con parole forti, semplici, vere. Ha fatto ascoltare un canto dei Gen Verde, “Lì con Te”, che mi ha colpito dritto al cuore. Parlava del dolore, dell’abbandono, dell’amore di una madre per il Figlio che viene portato via… ma soprattutto parlava di una presenza che resta, anche quando tutto sembra finito.

Don Piero ha poi condiviso tre passaggi che ci possono aiutare a vivere davvero la Pasqua. Il primo era “Fino alla fine”, che ci invitava a non accontentarci di seguire l’esempio di Gesù, ma a fidarci totalmente, fino ad abbandonarci a Lui. Mi ha fatto riflettere tanto sul dolore, sulla solitudine, su come anche lì Dio può entrare.

Il secondo passaggio, “Cerco te, solo te”, ci chiedeva di fare spazio a Dio nella nostra vita, andando oltre le attività, i ruoli, anche quelli “religiosi”, per cercare solo Lui. Lì mi ha colpito la storia del cardinale Van Thuan in prigione: un uomo che ha scelto Dio nel buio più assoluto. Mi sono chiesto se io sarei capace di farlo.

Il terzo passaggio era “Lì con te”, che capovolge la prospettiva: non basta volere Dio nella nostra vita, dobbiamo desiderare di essere nella Sua. Vivere per l’eternità, non per le cose che passano. Qui ci ha citato Chiara Corbella e santa Teresa di Calcutta: vite fragili, ma luminose, che hanno saputo amare davvero.

Dopo la meditazione c’è stato spazio per il silenzio e per le confessioni. Tanti di noi hanno vissuto un momento personale fortissimo: poter parlare, lasciarsi ascoltare, sentire il perdono, è stato come fare spazio a qualcosa di nuovo dentro.

Infine, siamo tornati al patronato per il pranzo e un po’ di gioco. Sì, anche questo è stato bello: ridere insieme, fare squadra, respirare un’aria di leggerezza che non è mai superficialità, ma vera fraternità.

Oggi ho capito che il Sabato Santo non è un giorno vuoto, ma un tempo pieno di attesa, di ascolto, di silenzio abitato. Ho capito che non si può arrivare alla Veglia Pasquale con leggerezza: serve attraversare il buio per riconoscere la luce.

E forse la cosa più vera che porto a casa è proprio questa: desiderare non solo che Dio stia nella mia vita… ma imparare a stare io nella Sua. Buona Pasqua, davvero

Versione app: 3.37.1 (c938855)