La sfida di amare

Il Vangelo commentato dai giovani e dai salesiani. Prenditi un tempo di meditazione sulla Parola di Dio.

Konstantin Mishchenko Konstantin Mishchenko

V Domenica di Pasqua

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 13,31-33a.34-35

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

Commento

Sapete cosa mi colpisce di questo Vangelo? Che Gesù parla di gloria proprio mentre Giuda se ne va per tradirlo. Cioè, proprio quando le cose stanno andando male, Lui parla di qualcosa di grande, di forte. Perché per Gesù la gloria non è diventare famoso o potente, ma amare fino alla fine, anche quando sembra che tutto stia crollando. Mi fa pensare che anche noi possiamo trovare qualcosa di grande proprio nei momenti più difficili.

E poi ci lascia questo “comandamento nuovo”: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”. Ma nuovo cosa? Non è che non l’avevamo già sentito prima, no? Ma il punto è come: “come io ho amato voi”. Un amore che non è solo voler bene quando è facile, quando ci stanno simpatici. Ma un amore che perdona, che serve, che resta anche quando fa male. Un amore che va oltre.

Mi fa riflettere su cosa vuol dire essere cristiani davvero: non sono le croci al collo, non sono le preghiere a memoria, non è dire che andiamo a messa. È questo amore. È come ci trattiamo tra di noi, come ci stiamo vicino, come ci aiutiamo. Ed è anche saper riconoscere quando sbagliamo e chiedere scusa. Essere discepoli di Gesù è riconoscibile da questo: ci si riconosce perché ci vogliamo bene per davvero.

E sapete qual è la sfida? È farlo davvero. Non solo tra di noi qui all’oratorio, dove magari è più facile, ma anche fuori. A casa, con i nostri genitori, a scuola, con chi magari non sopportiamo, sui social, dove è così facile criticare. È lì che si vede se questo amore è vero.

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