Novena Maria Ausiliatrice / 1 giorno
I figli si fidano, i figli si affidano. E una madre è vicina, sempre. La vedi anche se non c’è.
E noi, siamo capaci di vederla?
Beato chi vede con il cuore.
“11 febbraio 1858. Avevo appena compiuto 14 anni. Era un mattino come gli altri, un giorno d’inverno. Avevamo fame, come sempre. C’era questa grotta, con la bocca nera, Nel silenzio sentii come un gran soffio. Il cespuglio si mosse, una forza lo scuoteva. E allora io vidi una giovane, bianca, non più alta di me che mi salutò con un leggero inchino del capo; nello stesso tempo ella allontanò un po' dal corpo le braccia tese, aprendo le mani, come le statue della Madonna; Io ebbi paura. Poi mi venne in mente di pregare: presi la corona che porto sempre con me e inizia a recitare il rosario.”
Maria si mostra a sua figlia Bernadette Soubirous. A lei che non sapeva né leggere né scrivere, a lei che parlava in dialetto e non andava al catechismo. Una ragazzina povera, bullizzata da tutti nel paese, eppure pronta a fidarsi e ad affidarsi, come chi non ha niente. E niente da perdere. Maria le affida i suoi segreti e lo fa perché si fida di lei. La tratta con amorevolezza, si rivolge a lei con gentilezza, le dice “per favore”. E Bernadette si abbandona e le crede, proprio come un bimbo fa con sua madre. Crede alla sua promessa che la Madonna le fa di non farla felice in questo mondo, ma nell’altro. E la ricorda per tutta la vita, questa promessa. Una promessa che le permetterà di affrontare tutte le difficoltà a testa alta, con forza e determinazione, facendo quanto la Madonna le ha chiesto: pregare, pregare sempre per tutti noi peccatori. Anche lei promette: custodisce i segreti di Maria e dà voce alla sua richiesta di un Santuario nel luogo dell’apparizione. E in punto di morte Bernadette sorride, ripensando al volto di Maria, al suo sguardo amorevole, ai suoi silenzi, alle sue poche ma intense parole e soprattutto a quella promessa. E si sente ancora figlia, figlia di una Madre che mantiene le sue promesse.
Maria, Madre che promette.
Tu, che hai promesso di diventare madre dell’umanità, sei rimasta accanto ai tuoi figli, iniziando dai più piccoli e dai più poveri. A loro ti sei avvicinata, a loro ti sei manifestata.
Abbi fede: Maria si mostra anche a noi se sappiamo spogliarci di tutto.
Maria Santissima, umiltà e fede.
Possiamo dire che Maria Santissima per noi è un faro di umiltà e di fede che accompagna i secoli, accompagna la nostra vita, accompagna l'esperienza di ognuna e di ognuno di noi. Non dimentichiamo però che l'umiltà di Maria prima di tutto non è una semplice modestia esteriore, non è una facciata, piuttosto è una profonda consapevolezza della sua piccolezza di fronte alla grandezza di Dio.
Il suo sì, eccomi la serva del Signore che pronuncia davanti all'angelo, è un atto di umiltà, non di presunzione, è un abbandono fiducioso di chi si riconosce strumento nelle mani di Dio. Maria non cerca riconoscimenti, Maria cerca semplicemente di essere serva, ponendosi all'ultimo posto con silenzio, con umiltà, con semplicità che per noi è disarmante. Ecco, questa umiltà, questa umiltà radicale che è la chiave che ha aperto il cuore di Maria alla grazia divina, permettendo al Verbo di Dio con la sua grandezza, con la sua immensità, di incarnarsi nel suo grembo umano.
Ecco, Maria, Maria ci insegna a metterci così come siamo, con la nostra umiltà, senza orgoglio, non c'è bisogno di dipendere sulla nostra autorevolezza, sulla nostra autoreferenzialità, ponendoci liberamente davanti a Dio affinché possiamo cogliere pienamente con libertà e con disponibilità, come Maria, affinché con amore viviamo la sua volontà. Ecco il secondo punto, ecco allora la fede di Maria. L'umiltà della serva la pone in un cammino costante di un'adesione incondizionata al progetto di Dio, anche nei momenti più oscuri, incomprensibili, che vuol dire affrontare con coraggio la povertà della sua esperienza della grotta di Betlemme, la fuga in Egitto, la vita nascosta a Nazareth, però soprattutto ai piedi della croce, dove la fede di Maria raggiunge il suo apice.
Ecco, lì sotto la croce, un cuore trafitto dal dolore, Maria non vacilla, Maria non cade, Maria crede nella promessa. La sua fede allora non è un sentimento passeggero, ma è una roccia salda su cui si fonda la speranza della umanità, la nostra speranza. Umiltà e fede in Maria sono indissolubilmente legati.
Ecco, lasciamo che questa umiltà di Maria illumini il nostro terreno umano, affinché anche in noi la fede possa germogliare, che riconoscendo la nostra piccolezza davanti a Dio non ci lasciamo abbandonare per il fatto che siamo piccoli, non ci lasciamo conquistare dalle presunzioni, ma ci mettiamo lì, come Maria, con un atteggiamento di grande libertà, con un atteggiamento di grande disponibilità, riconoscendo la nostra dipendenza da Dio, viviamo con Dio nella semplicità ma allo stesso tempo nella grandezza. Ecco allora Maria ci esorta a coltivare una fede serena, salda, capace di superare le prove e di confidare nella promessa di Dio. Contempliamo la figura di Maria, umile e credente, perché anche noi possiamo dire con generosità il nostro sì, come ha fatto lei.
Maria, tu che ti mostri a chi sa vedere…
rendi limpido il mio cuore.
Rendimi umile, piccolo, capace di perdermi nel tuo abbraccio di madre.
Aiutami a riscoprire quanto sia importante il ruolo di un figlio e segna i miei passi.
Tu prometti, io prometto in un patto che solo madre e figlio possono fare.
Io cadrò, madre, tu lo sai.
Non sempre manterrò le mie promesse.
Non sempre mi fiderò.
Non sempre riuscirò a vederti.
Ma tu resta lì, in silenzio, col sorriso, le braccia tese e le mani aperte.
E io prenderò il rosario e pregherò con te per tutti i figli come me.
Ave Maria…
Beato chi vede con il cuore.
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